“La democrazia è nulla applicata ad un popolo non istruito, e forse anche è un rischio”. E’ un’affermazione su cui spesso riflette Mhd Houssam Mouazin. Nato a Damasco, ha frequentato le scuole elitarie della capitale. Si è trasferito a Milano nel 1996 ed è diventato uno dei più affermati direttori artistici e progettisti editoriali per case editrici come Rizzoli, Condé Nast, Mondadori e Universo. Dal 2001 è anche giornalista Iscritto all’albo.
Dopo una ricca esperienza nelle grandi case editrici milanesi, Sam (così chiamato in Italia) inizia la sua avventura imprenditoriale nel mondo dell’editoria e delle traduzioni; spinto poi da un forte interesse per la comunicazione visiva, coltiva la sua passione per la cinematografia e per la scrittura producendo cortometraggi culturali e collaborando con il suo stesso ateneo, il British Council, e altre università britanniche come la Cardiff University e l’Edinburgh University. Il suo monologo L’IO ARABO viene premiato nel 2014 come uno dei tre migliori saggi al Premio Città di Castello.
Dopo la pubblicazione il libro di Sam diventa un punto cardine nella sua vita, in quanto diventa soggetto d’interesse per analisti e professionisti. Inizia a produrre servizi giornalistici sull’immigrazione e il multiculturalismo. Nel 2016 l’Ambasciatore Claudio Pacifico lo sceglie suo vice per l’Istituto Euro-mediterraneo per i Paesi Arabi che chiama Addar (la casa).
D. Chi è un innovatore per te? Perché?
R. Innova chi porta innovazione. A mio avviso innovatore è chi rompe la gabbia delle regole. Innovatore è chi non sta nella confort zone! Un concetto che può sembrare anarchico! Ma si può rompere le regole senza diventare dei fuori legge. Sono due cose completamente diverse.
Bisogna pensare fuori dalla scatola “to think outside of the box” come dicono gli anglosassoni. E per farlo occorre vedere oltre senza le catene del presente e uscire dalla “stagnazione”.
D. Qual è l’innovazione che cambierà il mondo nei prossimi anni?
R. Nella politica: la fine del nazionalismo; nell’economia: la fine delle banche; nella società: la fine delle religioni. Queste tre gabbie sono un limite per un super uomo. Qualche dubbio ce l’ho sulla religione essendo mussulmano… Ma le altre due vanno rivisitate!
D. Qual è il ruolo di un leader in un’organizzazione?
R. Risolvere problemi, motivare il personale, trascinare il gruppo, e subire subire subire. Solo un bravo leader riesce a subire molto per se e per gli altri che gli stanno a fianco.
D. Una persona che ha lasciato il segno nella tua vita?
R. Mia madre, nel bene e nel male. Purtroppo ho una madre “importante”. E avere un genitore molto importante non è sempre una bella cosa. Anzi. Di altre persone non vedo nessuno all’altezza di esserlo. Poi ci sono quelli che ricordo per la loro pazzia, forza e coraggio. Mi piace il coraggio, ecco, e come il mio coraggio non ho ancora visto in giro.
D. La tua più grande paura/la tua più grande speranza?
R. Paura: Il rifiuto, perché è sempre stato il mio punto debole! Il rifiuto di una donna per esempio mi ha impedito di avere donne che amavo conoscere.
Speranza: pace in Medio Oriente, credo che è la speranza di tutti oggi! Perché è la speranza di tutte le speranze! Spero di poter portare i miei amici in Siria e fargli fare un giro come si deve. Spero che il popolo siriano smetta questa follia e inizi la fase della conciliazione. Abbiamo il dovere di rendere omaggio a tutti nostri fratelli morti per la follia della guerra riappacificandosi l’uno con l’altro perché credo che siano morti per noi, per farci capire che tutto questo non ha senso. Il dolore della guerra siriana è immenso ed è esemplare per il genere umano. Assistiamo all’era della morte della verità, quella che oggi si chiama post-verità, e quale verità più grande di questa quando vedi un popolo sterminarsi con le proprie mani per una libertà che non ha mai imparato! Spero che i siriani imparino che la libertà non è un “cazzeggio”, e che nemmeno noi in occidente siamo del tutto liberi, non lo siamo! E che non abbiamo nemmeno corrisposto alla democrazia tutti i suoi obblighi…
D. Il tuo progetto di lavoro attuale e quello futuro.
R. Attuale e futuro: un Magazine che pubblicizzi l’eccellenza italiana all’estero, sono anche alla ricerca di un partner se a qualcuno interessi.
Fare un film sugli Arabi della Sicilia!
Fare un progetto che aiuti la popolazione siriana ad emergere.
D. La cosa che più ti fa emozionare e quella che ti fa più arrabbiare.
R. Mi emozionano gli occhi di una donna; mi fanno arrabbiare le idiozie. Si non sopporto le idiozie!
Stare con un idiota dopo un po’ mi fa venire i nervi. Il problema è che i miei parametri per le idiozie sono un po’ alti e questo non è un bel vivere …
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