Dopo una prima esperienza nel 2011 a Licola (Pozzuoli) la Fondazione Valenzi rilancia il progetto “Bell e buon’. Suoni, colori e rappresentazioni”.
L’iniziativa, una sperimentazione altamente innovativa, rivolta ai bambini con situazioni di svantaggio sociale e familiare, dal nuovo anno riprende, in una nuova e migliorata veste, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, nella zona orientale di Napoli.
La conferenza stampa di presentazione degli obiettivi e delle metodologie di intervento del progetto si terrà lunedi 5 Marzo dalle 11 e 30 al Maschio Angioino. Interverranno la Presidente della Fondazione Lucia Valenzi, il Segretario Generale della Fondazione Roberto Race, la Presidente del Comitato Unicef Campania Margherita Dini Ciacci, la responsabile del progetto Lucia Precchia e la presidente dell’Associazione Figli in Famiglia Carmela Manco.
L’occasione offrirà anche lo spunto per poter discutere, nell’attuale scenario di scarsezza di risorse economiche per gli enti impegnati nelle politiche sociali, delle difficoltà riscontrate e delle buone pratiche possibili. Il progetto “Bell’ e buon’. Suoni, colori e rappresentazioni” a San Giovanni a Teduccio è promosso in collaborazione con la Fondazione Banco Napoli per lassistenza all’infanzia, la Compagnia San Paolo di Torino e l’Associazione Figli in Famiglia.
Segue una breve scheda di approfondimento sul progetto: Bell’ e buon’. Suoni, colori e rappresentazioni a San Giovanni a Teduccio
IL LUOGO: È il Centro Polifunzionale Oasi (Via Ferrante Imparato 111); quindi non una scuola che potrebbe confondere i piani di ascolto del bambino e dove le proposte di solito sono mediate da metodi di insegnamento e non di educazione.
IL TEMPO: si tratta di laboratori settimanali che non vanno confusi con un intrattenimento per famiglie che spesso puntano solo a delegare la custodia dei figli.
IL PERSONALE: già formato nell’esperienza precedente coinvolto di nuovo insieme a “mamme di famiglia” che partecipano in co-formazione con gli operatori per integrarsi realmente nel territorio.
L’OBIETTIVO: bambini piccoli e piccolissimi che possano avvalersi di una prevenzione primaria, aprirsi al bello che per loro sarà immediatamente buono e formare per tempo un pensiero critico e un metodo di approccio ai problemi di tipo esperienziale e non accettato passivamente.
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