“Ci sono uomini che sanno tutto, peccato che questo è tutto quello che
sanno” di Oscar Wilde è una della frasi preferite da Alessandro
Squeri.
Alessandro, 33 anni, è imprenditore in Steriltom e Presidente
del Gruppo Giovani di Federalimentare, la Federazione di categoria del sistema Confindustriale che
rappresenta, tutela e promuove l’Industria alimentare italiana nel
mondo (6.800 imprese iscritte che danno lavoro a oltre 380.000 addetti
e sviluppano un fatturato di 130 mld €).
Alessandro ha lavorato cinque anni in consulenza strategica (Accenture
e Bain) prima di approdare Steriltom, l’azienda di famiglia, attiva da
quattro generazioni nella produzione di Polpa di Pomodoro 100 %
italiana per ristoranti e clienti B2B. Da quando è entrato in azienda
si è occupato soprattutto di vendite e di export portando l’azienda
ad esportare da 24 a 70 paesi nel mondo.
Alessandro è socio del Canova Club Milano, dove nel 2015 ha fondato
e sviluppato il Gruppo Giovani.
Molto interessato alle tematiche di Open Innovation, Alessandro è
diventato nel 2016 Partner di IStarter, l’incubatore di start-up
italiane con sede a Londra.
D. Chi è un innovatore per te? Perché?
R. Siamo tutti innovatori, in quanto fortunatamente è proprio dell’uomo cercare il miglioramento continuo. Per andare più nel dettaglio, siamo innovatori nel momento in cui modifichiamo o cambiamo in meglio un oggetto, un’attività o un pensiero e condividiamo questo cambiamento con gli altri. Penso quindi che siano due le dimensioni in base alle quali si può valutare un innovatore: non solo il grado di miglioramento e cambiamento positivo, ma anche il grado di diffusione dell’innovazione.
D. Qual è l’innovazione che cambierà il mondo nei prossimi anni?
R.
Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Tra tutte le innovazioni credo
che questa sia la più dirompente perché cambierà tutto, dal mondo del
lavoro, alla produzione industriale, ai servizi, alla competizione tra
stati, alla ricerca scientifica.
Anche le altre innovazioni
dipenderanno da questa, in quanto saranno sviluppate con l’ausilio
dell’intelligenza artificiale. Sarà un’innovazione di tale portata che
a volte può spaventare, anche perché viene da chiedersi quale sarà il
ruolo dell’uomo in un mondo regolato da un’intelligenza artificiale.
D. Qual è il ruolo di un leader in un’organizzazione?
R. Credo che un leader si distingua per tre caratteristiche. La prima è avere una “vision” che possa portare a guidare l’organizzazione e indirizzarne gli sforzi. La seconda è invece la capacità di selezionare e motivare i membri dell’organizzazione a perseguire questa “vision”. La terza, come diceva Napoleone dei suoi generali, deve essere fortunato…
D. Una persona che ha lasciato il segno nella tua vita?
R. Credo che se si è abbastanza aperti e umili si possa imparare qualcosa
da tutti.
Questo concetto mi ha aiutato molto nella vita, in quanto mi
ha permesso di arricchirmi prendendo il meglio da ciascuna delle
persone con le quali ho avuto a che fare. Ma chi mi ha insegnato a
essere sempre aperto e umile e quindi chi mi ha lasciato di più di
tutti è sicuramente mio padre.
D. La tua più grande paura/la tua più grande speranza?
R. Per quanto riguarda la paura, che un mio famigliare o amico stia male. Sono molto apprensivo verso le persone a me care. Per quanto riguarda la speranza, poiché credo che la maggior parte dei mali del mondo sia data dall’ignoranza, spero in una maggiore diffusione della conoscenza. Quanti problemi si eviterebbero…
D. Il tuo progetto di lavoro attuale e quello futuro.
R. Nel breve come Federalimentare stiamo lavorando per comunicare il valore della nostra produzione alimentare e quindi del Made in Italy. Per anni noi produttori italiani ci siamo concentrati sulla qualità e bontà dei nostri prodotti, senza curare troppo gli aspetti di comunicazione, oggi questo non basta più. Inoltre stiamo cominciando come Giovani di Federalimentare un progetto di collaborazione di lungo termine con diversi incubatori, istituti di ricerca e società collegate al mondo del digitale e dell’open innovation. L’idea è quella di avvicinare sempre più il mondo dell’industria alimentare italiana a quello delle nuove tecnologie e nuove forme di innovazione. Chi meglio dei giovani può fare questo!
D. La cosa che più ti fa emozionare e quella che ti fa più arrabbiare
R. Chi mi fa emozionare di più è sicuramente la mia ragazza. E’ invece molto, molto difficile farmi arrabbiare. Se devo pensare alle ultime volte che mi sono un po’ alterato, probabilmente una cosa che proprio non sopporto è la prepotenza. Del resto ho sempre pensato che nel dubbio sia sempre meglio stare dalla parte del più debole.
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