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Francesco Marrazzo: il leader è chi sa leggere il cambiamento e comunicarlo

Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito: la frase che Gabriel Garcia Marquez scrive a proposito del magico mondo di Macondo in Cent’anni di solitudine, è la stella polare di Francesco Marrazzo, da sempre interessato a scoprire e identificare le innovazioni all’interno del mondo della comunicazione e dei media.

Dottore di ricerca in Sociologia della comunicazione e dei media e docente a contratto di Marketing e nuovi media presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università “Federico II”, Marrazzo (Napoli, 1984) è un ricercatore e uno studioso che si occupa delle nuove dinamiche dell’ecosistema dei media digitali, dell’evoluzione del settore audiovisivo e delle strategie di comunicazione politica ed istituzionale. Dal punto di vista professionale ha maturato ampia esperienza lavorativa nei settori della comunicazione e delle relazioni istituzionali presso aziende, società di consulenza e associazioni imprenditoriali. Dal 2013 lavora come funzionario di area sociologica presso l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, dove si occupa di studi, ricerche e programmazione strategica nella sede di Napoli.

Recentemente ha pubblicato, insieme a Gaetano Grasso, un manuale rivolto ai nuovi professionisti della consulenza politica intitolato Political digital strategy. Come fare campagna elettorale online (Dario Flaccovio, Palermo, 2017).

Negli ultimi cinque anni Francesco Marrazzo ha pubblicato articoli su importanti riviste scientifiche nazionali – tra cui Sociologia della comunicazione, Mediascapes Journal, Diritto, mercato e tecnologia –, approfondendo alcune specifiche tematiche con le monografie Deciders. Chi decide sulla rete (Dante & Descartes, Napoli, 2015) ed Effetto Netflix. Il nuovo paradigma televisivo (Egea, Milano, 2016).

D. Chi è un innovatore per te? Perché?
R. Innovatore è chi re-interpreta il cambiamento tecnologico, del mercato e del lavoro, per produrre qualcosa di utile a risolvere determinate esigenze sociali, relazionali e personali.
Lo startupper è un perfetto esempio di innovatore perché incarna pienamente quello spirito innovativo che fin da Schumpeter viene definito come caratteristica ideale del “capitano di impresa”.

D. Qual è l’innovazione che cambierà il mondo nei prossimi anni?
R. Le piattaforme digitali, attraverso la loro capacità di mediare qualsiasi tipo di relazione sociale – da quelle sentimentali a quelle politiche – e di condizionare ogni tipo di attività professionale, come ben sa chi si occupa ad esempio di turismo o ristorazione e come stanno iniziando a capire anche i giornalisti e comunicatori pubblici.

D. Qual è il ruolo di un leader in un’organizzazione?
R. Saper leggere il cambiamento, attribuirgli un nome, un senso, e saperlo comunicare all’interno della propria organizzazione.

D. Una persona che ha lasciato il segno nella tua vita?
R. Francesco Pinto, direttore del Centro di Produzione TV Rai di Napoli, che ho conosciuto come docente universitario quando frequentavo l’innovativo corso di laurea della Federico II “Culture digitali e della comunicazione”, all’interno del quale adesso insegno Marketing e nuovi media.
Il direttore Pinto è stata una guida fondamentale nel mio percorso di crescita professionale. Mi ha insegnato a volgere lo sguardo oltre le tematiche di mera attualità, a saper andare oltre gli steccati tra le discipline scientifiche che spesso avvolgono il mondo accademico, e a ricercare lo spunto di riflessione più avanguardistico e originale.

D. La tua più grande paura/la tua più grande speranza?
R. La paura: un mondo in cui le relazioni umane sono condizionate dai punteggi e dalla reputazione social di ognuno di noi, proprio come accade nel primo episodio della nuova stagione di Black Mirror, Nosedive, divenuto già un cult tra gli appassionati di digitale e fantascienza.
La speranza: un mondo in cui le tecnologie relazionali e sociali ci aiutino ad affrontare le difficoltà quotidiane.
Quale delle due ipotesi prevarrà dipenderà da noi e dalla capacità di chi studia questi fenomeni di saper interpretare e suggerire al meglio all’opinione pubblica le opzioni percorribili per sfruttare le novità, senza dimenticare la propria dimensione personale ed umana.

D. Il tuo progetto di lavoro attuale e quello futuro.
R. Al momento mi sto occupando, all’interno di una complessa indagine conoscitiva dell’AGCOM, delle criticità che sta attraversando il sistema dell’informazione alla luce dell’affermazione delle piattaforme digitali.
In futuro mi auguro di continuare il mio percorso di crescita personale e professionale in Autorità, contribuendo nel mio piccolo a dare una mano nel difficile compito di interpretare i cambiamenti in corso nel mondo della comunicazione e dei media.

D. La cosa che più ti fa emozionare e quella che ti fa più arrabbiare.
R. Una serata conviviale tra amici / il wifi che non funziona!

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