Se con una frase dovessimo riassumere la filosofia creativa e imprenditoriale di Sergio Momo, la scelta cadrebbe sicuramente su “La bellezza salverà il mondo”. E’ questa frase di Fëdor Dostoevskij ad ispirare infatti il percorso progettuale e creativo di questo imprenditore nato a Torino nel 1964. Fondatore e Direttore creativo di Xerjoff, marchio d’eccellenza nel campo della profumeria artistica.
Momo, dopo una formazione nel campo dell’arte e del design, si è trasferito a Londra, dove ha lavorato per vari studi di design e agenzie pubblicitarie. Al ritorno in Italia ha ricoperto il ruolo di Direttore creativo presso Carre Noir Design International. Da sempre affascinato dal mondo del profumo, ha approfondito la sua passione frequentando a Grasse corsi dedicati alla profumeria naturale e alla distillazione e sulla base di queste nozioni ha dato vita nel 2006 a Xerjoff, marchio oggi presente in oltre 60 mercati internazionali.
Un successo internazionale che tuttavia non ha cancellato il Dna italiano del brand, identificabile in una meticolosa e costante ricerca della qualità. Del portfolio Xerjoff, fanno parte anche Casamorati e Sospiro, due eloquenti testimonianze olfattive del carattere italiano di concepire e realizzare il profumo.

D. Chi è un innovatore per te? Perché?
R. L’innovatore è colui che ha un forte desiderio di cambiare in meglio il presente proiettandolo nel futuro. Realizza questo compito con scelte coraggiose e molte volte fuori dagli schemi.
Credo che innovatori si nasca, a prescindere dal proprio background, status sociale o familiare e sono convinto che il futuro appartenga ai veri innovatori.

D. Qual è l’innovazione che cambierà il mondo nei prossimi anni?
R. L’universo tecnologico e digitale insieme allo sviluppo dell’algoritmo. L’intelligenza artificiale, solo se sorretta dall’etica, sarà l’innovazione più importante.
Altrettanto rilevanti, e per me di importanza forse maggiore, saranno quelle innovazioni che riporteranno in primo piano l’aspetto umano e sociale insieme a concreti principi di sviluppo sostenibili per il nostro pianeta, oggi, purtroppo, piuttosto malmesso. La vera innovazione dovrà infatti garantire il futuro a tutte le generazioni che verranno.

D. Qual è il ruolo di un leader in un’organizzazione?
R. Un’ organizzazione è come una famiglia, quindi il leader, come un padre, deve saper ispirare, proteggere e presenziare con discrezione la vita quotidiana del team lavorativo. Il leader deve saper comunicare e ricordare a tutti la mission aziendale. Deve saperlo fare con il cuore, condividendo, quanto più possibile, con la sua squadra, aspirazioni e problematiche.

D. Una persona che ha lasciato il segno nella tua vita?
R. Più di una persona, fortunatamente. Ho sempre saputo trovare aspetti positivi e insegnamenti in tutte le persone con cui ho condiviso percorsi personali e professionali e devo dire che qualcosa ho tratto anche da coloro con cui non sono riuscito ad instaurare un buon feeling. Con umiltà si assorbono le positività degli altri e si adattano al proprio io. Alcune persone che sono state molto importanti per me purtroppo non ci sono più, ma saperlo accettare fa parte della vita.

D. La tua più grande paura/la tua più grande speranza?
R. Mi preoccupa cosa stiamo lasciando ai nostri figli ed anche la poca speranza nel futuro che porta a sprecare o ignorare il talento. Noi che produciamo ed esportiamo il Made in Italy nel mondo, dobbiamo avere la certezza che il nostro paese riesca a garantire una solida base per lo sviluppo del lavoro dei giovani talenti. La fuga dei giovani deve finire al più presto. Se continuasse, infatti, il nostro grande paese ne uscirebbe irrimediabilmente sconfitto.

D. Il tuo progetto di lavoro attuale e quello futuro.
R. Nel luxury & beauty, che è il settore in cui operiamo, i progetti si sviluppano incessantemente, attraverso una ricerca continua. Abbiamo importanti progetti di espansione già avviati sia nel settore del retail che su piattaforma e-commerce. La nostra maison di profumeria artistica è già presente in oltre 60 mercati nel mondo e nei prossimi tre anni aprirà nuove boutique mono brand nelle più importanti città internazionali, affiancandosi a quelle già presenti a Londra, Dubai, Mosca e Torino.
Nel nostro futuro comunque non ci saranno solo retail ed e-commerce ma anche un importante progetto di consolidamento ed espansione del marchio, attraverso strategie di comunicazione alternative al nostro settore di appartenenza. Per finire, abbiamo anche attuato importanti sviluppi nel modello e assetto societario diventando SpA. Xerjoff è diventato Xerjoff Group ed abbiamo aperto il capitale ad Andrea Tessitore che è diventato presidente della società.

D. La cosa che più ti fa emozionare e quella che ti fa più arrabbiare
R. Mi emozionano sempre la creazione di nuovi progetti e i positivi riscontri che vengono da culture e mercati lontani, così come sentirmi parte dell’immenso patrimonio del Made in Italy. Mi emoziona ricercare la bellezza ovunque essa si trovi. Non quella stereotipata, codificata, appariscente e spesso volgare, quanto piuttosto quella che appartiene alle cose create con amore e attenzione, concedendosi il tempo necessario a curarle in ogni minimo dettaglio. La bellezza tipica delle cose create dall’uomo per l’uomo, dove la progettualità è sempre pervasa di un senso e di un fine.
Ciò che invece mi fa arrabbiare è il pessimismo e il piangersi addosso, lo spreco del talento e la velocità con cui oggi diventano “ricchi e famosi” personaggi senza alcuna reale capacità creativa o professionale. Per questo ritengo che i media debbano tornare a comunicare i valori dell’impegno, del talento e della vera qualità.