Questo l’articolo che mi ha chiesto Il Mattino per il suo speciale sul Sud (il pdf a questo link: http://new.ecostampa.net/imm2pdf/Image.aspx?imgatt=8YAP8M&imganno=2018&imgkey=B1V1EAHNX4POL&tiplink=3).
Sono più di 112 le società del Sud, che rappresentano un fatturato aggregato superiore ai 7 miliardi di euro e più di 29 mila dipendenti, ammesse ad ELITE, il programma internazionale del London Stock Exchange dedicato alle aziende ambiziose con un modello di business solido e una chiara strategia di crescita.
Numeri che dimostrano come anche grazie ad ELITE l’economia del Sud si apre al mondo e che la buona finanza è il presupposto del successo. Un programma importante che vede fare sistema le istituzioni e il mondo della finanza e della consulenza a supporto dell’economia reale del Paese.
Nato da Borsa Italiana nel 2012 il progetto è cresciuto in Italia anche grazie alla collaborazione di Confindustria, che quando Vincenzo Boccia era presidente della Piccola Industria ha sposato e supportato ELITE con un’ambizione dichiarata . “Occorre- diceva Boccia nel suo discorso di insediamento da Presidente di Confindustria nel 2016- far diventare il progetto ELITE la grande vetrina per le nostre imprese per attrarre investitori istituzionali italiani e stranieri.”
Ed ELITE è diventato programma di successo che in questi giorni ha raggiunto le 1000 aziende partecipanti provenienti da più di 30 paesi di Europa, Africa, America Latina, Medio Oriente e Stati Uniti.
“In soli sei anni- spiega il ceo di ELITE Luca Peyrano– ELITE è diventato un programma globale . Abbiamo definito un nuovo modello di relazione con gli imprenditori, dove le esigenze dell’impresa sono al centro e dove si privilegia il contenuto alla forma, la semplicità alla burocrazia. Abbiamo un atteggiamento neutrale e indipendente rispetto alle scelte di finanziamento e apertura al mercato dei capitali dal parte delle aziende siano esse la quotazione, l’emissione di un bond, l’apertura a un private equity. In ELITE si viene prima di tutto per crescere e la finanza rimane al servizio delle idee e delle ambizioni di crescita dell’impresa.”
E le imprese del Mezzogiorno hanno saputo cogliere l’opportunità. “Per Irritec- spiega Giulia Giuffrè, azionista dell’azienda siciliana- ELITE ha rappresentato un’importante occasione per supportare la nostra crescita e la partecipazione all’ELITE Basket Bond l’anno scorso ha dato un’ulteriore impulso per raggiungere i nostri obiettivi.”
Ed ELITE ha saputo diventare un modello a livello globale anche grazie al Basket Bond, un’emissione obbligazionaria a 10 anni che ha coinvolto 10 società ELITE, di cui tre del Sud (oltre ad Irritec le campane Svas Biosana e Tecnocap) per un ammontare complessivo di €122 milioni che ha visto come principali investitori principali investitori dell’operazione la Banca Europea degli Investimenti (BEI) e Cassa Depositi e Prestiti (CDP).
Ma qual è il segreto del successo di ELITE? “La ricetta per la crescita si basa su ingredienti semplici che dosati nel modo corretto possono davvero fare la differenza: strategia e visione, organizzazione, qualità e innovazione, mercati e internazionalizzazione e accesso alla finanza” spiega la responsabile di ELITE per l’Italia e l’Europa Marta Testi .
“Oggi bisogna avere – dichiara il fondatore di Protom Fabio De Felice– la capacità di tradurre il sogno imprenditoriale in una chiara visione declinata poi in una strategia da perseguire tutti i giorni per crescere è il punto di partenza di un percorso di crescita di successo.”
Secondo fattore imprescindibile è certamente quello umano. “Una strategia brillante e vincente sulla carta non esiste- spiega Carmine Esposito di Epm– se non ci sono poi le persone e un’organizzazione pronte a realizzarla, tutti i giorni, passo dopo passo.”.
Ad accomunare le aziende ELITE come qualità e innovazione del prodotto o del servizio siano al centro del business delle aziende. “Strategia e persone,- spiega il fondatore di Tecno Giovanni Lombardi- possono fare la differenza, ma senza un prodotto o un servizio di alto valore, basato su forte innovazione e ricerca spasmodica della miglior soluzione per risolvere un bisogno del cliente finale, sarebbe difficile crescere in modo importante. Una crescita a cui puntiamo con ELITE anche grazie ad una strategia di acquisizioni.”
Le società ELITE sono fortemente internazionalizzate e hanno colto, in alcuni casi in anticipo rispetto ai player del proprio settore di riferimento, la necessità di competere a livello globale perché in un contesto come quello attuale il mercato domestico non sempre può garantire tassi di crescita interessanti.
“Oggi le aziende – commenta Lucia Forte, direttore amministrativo e finanza della pugliese Oropan – non possono prescindere da un’attenta analisi dei mercati di sbocco sui quali vendere il proprio prodotto o servizio e i canali con i quali raggiungerli. La scelta del proprio mercato di riferimento è un elemento cruciale per la crescita così come la modalità con cui raggiungerli.”
Ma per raggiungere questi obiettivi le aziende non possono prescindere dall’accesso alla finanza. “Crediamo in ELITE-dichiara il Presidente dell’Unione Industriali di Napoli Vito Grassi che è in ELITE anche con la sua Graded– consapevoli che progetti a lungo termine devono basarsi su una finanza altrettanto di lungo termine.”
Una finanza che per alcuni imprenditori significa anche strutturarsi per pensare un domani alla quotazione.
“Siamo da sempre- spiega il ceo della pugliese GTS Alessio Muciaccia– su un sentiero di crescita per cui vediamo la Borsa come uno strumento positivo per raggiungere i nostri obiettivi. Ed ELITE è stato per noi un passaggio essenziale. In ELITE abbiamo avuto modo di intessere relazioni con altre aziende, di condividere esperienze e perché no anche di fare business.”
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