D. Qual è l’innovazione che cambierà il mondo nei prossimi anni?
R. Nel panorama attuale difficile a dirsi. Sul lontano futuro non possiamo esprimerci.
Le innovazioni sono quasi sempre il risultato di piccoli passi.
Come rivoluzione di domani vedo sicuramente l’intelligenza artificiale e la manipolazione di grandi volumi di dati generati da noi, dalla digitalizzazione frutto della nostra azione online.
Oggi non è ancora chiaro se questo sarà un bene per noi.
D. Qual è il ruolo di un leader in un’organizzazione?
R. Io credo che un leader oggi dia visione, coordinamento, ma soprattutto un taglio etico al gruppo di riferimento.
Una struttura che ha al suo vertice una persona fatta in un certo modo, indirizza tutta quella che è la struttura di una organizzazione. Il suo carattere, il suo modo di fare, perfino quello che viene ritenuto accettabile, come le stesse linee che non si devono oltrepassare, vengono tutte date dalla leadership.
Molto difficile uscire da questo.
D. Una persona che ha lasciato il segno nella tua vita?
R. Sono tante le persone che hanno lasciato un segno nella mia vita.
È stato e continua ad essere un cammino pieno di insegnamenti e scoperte.
Chi ha saputo insegnarmi qualcosa nel tempo è sempre rimasto con me. Un maestro alle elementari, il professore del liceo, un mio collega a lavoro e i miei compagni di vita.
Da tutti loro ho imparato qualcosa che mi ha aiutata a sviluppare quello che oggi è il mio punto di vista.
D. La tua più grande paura/la tua più grande speranza?
R. Anche questa non è una risposta semplice. Nel corso degli anni sono forse le paure con cui ciascuno di noi combatte, e molte volte sono paure relative, momentanee. Forse la mia paura è la salute.
Da liberale e individualista, alla fine, penso che preservare il proprio stato di salute è fondamentale per condurre un’esistenza serena. Per il resto io credo si trovi sempre una soluzione per organizzare, affrontare e gestire le criticità quotidiane.
Specularmente, la mia più grande speranza la ripongo nell’intensità con cui affrontiamo la vita.
Non necessariamente vivere una vita lunga, ma viverla appieno.
D. Il tuo progetto di lavoro attuale e quello futuro.
R. Il mio progetto attuale e del futuro oggi coincidono perfettamente in 36Brains, l’azienda di corporate intelligence che ho fondato un anno e mezzo fa dopo tanti anni in una multinazionale.
Quella che sto creando è una società altamente tecnologica nella sua essenza, che oggi ha come obiettivo la riduzione, anche nel campo dei servizi, di tutta la parte che può essere automatizzata in modo da permettere ai cervelli operanti nella società, i nostri famosi Brains, di esercitare la conoscenza e il pensiero critico su quello che vedono senza perdersi in compiti ripetitivi e alienanti.
D. La cosa che più ti fa emozionare e quella che ti fa più arrabbiare.
R. Mi emozionano tutte le azioni di solidarietà umana. Mi emozionano perché vanno contro tutto ciò che di male si dice del mondo moderno.
Mi fanno arrabbiare, invece, i politici con poche idee.