”Colui che si assicura un posto di sagrestano o di seggiolaio nella cattedrale costruita, è già un vinto, ma chiunque porta nel cuore una cattedrale da costruire, è già vincitore“ in questa frase di Antoine de Saint-Exupéry, Gianluca Giordano vede rappresentata la passione imprenditoriale che lo anima ogni giorno.
Laurea in ingegneria gestionale conseguita al Politecnico di Torino, Giordano (Torino 1976) è il general manager della Elmeg S.r.l, azienda che fornisce sistemi e componenti per il primo impianto automotive realizzati mediante la tecnologia del soffiaggio tecnico delle materie plastiche; sistemi lavacristallo, serbatoi carburante, condotti motore, condotti aria perla climatizzazione, sono alcuni tra i prodotti della Elmeg S.r.l.
Imprenditore di seconda generazione, ha raccolto con entusiasmo la sfida del passaggio generazionale dando il via e coltivando il processo di crescita ed internazionalizzazione dell’azienda; è membro del comitato Piccola Industria di Confindustria Asti.
D. Chi è un innovatore per te? Perché?
R. L’innovatore è un individuo molto speciale che, oltre ad essere creativo e pronto a seguire un modo differente di fare le cose, è in grado di esprimere doti non comuni di resilienza e perseveranza; molti hanno idee, ma l’innovatore è colui che ha una visione e la insegue con caparbietà, ripartendo dopo ogni possibile, anzi probabile, fallimento. Per rappresentarlo con un’immagine, secondo me, è quel pugile che sale sul ring, cade per 100 volte e si rialza per 101.
D. Qual è l’innovazione che cambierà il mondo nei prossimi anni?
R. Fare previsioni in questo campo è un esercizio assai difficile, potete chiederlo al discografico che non mise sotto contratto i Beatles, perché non avrebbero avuto futuro; comunque credo che ci sarà un grosso impatto connesso allo sviluppo dell’intelligenza artificiale ed un’evoluzione esponenziale della diagnostica e cura delle malattie grazie alle nanotecnologie ed alla genetica, coniugate all’evoluzione della tecnologia digitale.
D. Qual è il ruolo di un leader in un’organizzazione?
R. Il leader ha il ruolo del catalizzatore di una reazione chimica; deve avere la capacità di riconoscere ed incanalare le capacità e le energie delle persone con le quali collabora favorendone il miglioramento e la crescita per accelerare e permettere il raggiungimento degli obiettivi comuni.
D. Una persona che ha lasciato il segno nella tua vita?
R. Senza dubbio mio padre; più che con i suoi insegnamenti, peraltro preziosi, con il suo comportamento.
D. La tua più grande paura/la tua più grande speranza?
R. Non essere abbastanza veloce nel leggere gli enormi cambiamenti di questo momento storico industriale e reagire di conseguenza/ Di poter sempre migliorare ed evolvere, grazie allo studio e all’impegno personale.
D. Il tuo progetto di lavoro attuale e quello futuro.
R. Oggi, crescita ed internazionalizzazione della mia azienda attraverso l’innovazione non solo di prodotto, ma anche di processo, organizzativa e di governance (innovare significa anche questo secondo me); domani, mi piacerebbe cimentarmi in settori differenti da quello in cui lavoro, magari legati alle eccellenze del made in Italy: turismo, food, moda… per non smettere mai di imparare!
D. La cosa che più ti fa emozionare e quella che ti fa più arrabbiare
R. Il gioco di squadra/ L’invidia
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