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Mattia Rossi: strategia ed execution per beneficiare dell’innovazione anziché subirla

“Esiste un mondo in cui le persone non lasciano che le cose accadano. Le fanno accadere. Si gettano nella mischia, assaporano il rischio, lasciano la propria impronta. È un mondo in cui ogni nuovo giorno e ogni nuova sfida regalano l’opportunità di creare un futuro migliore.”
La lettera di Marchionne ai nuovi dipendenti è tra letture in cui più si riconosce Mattia Rossi, Executive Director di Cherry Bay Capital, multi family office indipendente basato a Monte Carlo e focalizzato su investimenti di private equity growth in PMI ad alto gradiente di innovazione attraverso club deal dedicati ad HNWI (individui che possiedono un alto patrimonio netto) attentamente selezionati su scala globale.
Mattia è anche Non-Executive Equity Partner di iStarter, angel-led accelerator con vocazione internazionale focalizzato su scaleup ad alto potenziale e fondato su un azionariato diffuso ma privato, oggi tra i principali network in Italia di giovani banker, manager ed imprenditori già con primario standing professionale.
In precedenza è stato Manager nel team di strategia di EY-Parthenon dove ha coordinato progetti di strategia, innovazione/corporate venture capital ed M&A a supporto di C-level executives di primari gruppi industriali. Prima ancora ha lavorato come Corporate Finance Manager in una holding industriale partecipata da due primari fondi di private equity, poi segnalata nel 2018 da AIFI come operazione dell’anno per la categoria Expansion. Dopo una prima esperienza a Dublino come analista in ambito investment banking, Mattia ha iniziato la sua carriera nel gruppo Barilla dove ha preso parte a rilevanti operazioni straordinarie.
Ha conseguito un Master in Technology & International Business ed un Double Degree in Ingegneria della Produzione Industriale e in Business Administration presso il Politecnico di Torino e l’Athlone Institute of Technology in Irlanda dove ha vissuto circa due anni. Sposato con una figlia, ama il mare in ogni stagione ed è appassionato di innovazione e finanza.

D. Chi è un innovatore per te? Perché?
R. Viviamo in un mondo accelerato, l’innovazione crea e distrugge valore ad una velocità mai raggiunta prima, la ricerca tradizionale ha lasciato spazio a paradigmi aperti, la tecnologia è facilmente accessibile, il capitale è divenuto risorsa abbondante e poco costosa. Citando Taleb: l’innovatore è l’individuo “antifragile”, in grado di beneficiare dell’innovazione anziché subirla ma soprattutto colui in grado di dimostrare una lucida visione strategica supportata da una concreta capacità di execution.

D. Qual è l’innovazione che cambierà il mondo nei prossimi anni?
R. Ci troviamo ora all’interno dell’era della “disruption” delle singole innovazioni, 3D printing, AI, blockchain solo per citarne alcune. Occorre però ragionare nella prospettiva dell’era prossima che chiamerei “recostruction” dove l’innovazione, prevedo, avverrà per mezzo della combinazione delle singole innovazioni applicate cross-industry. Il trigger che scatenerà la velocità di ricostruzione sarà la fiducia, vero fattore abilitante degli attuali modelli di successo (basti pensare a Google, Amazon, Facebook ecc.), tutti fondati su due pilastri principali: tecnologia e componente umana.

D. Qual è il ruolo di un leader in un’organizzazione?
R. Un leader illuminato sceglie i propri uomini più competenti di lui, non esercita potere sulla base di asimmetrie informative o gerarchiche e li coinvolge con trasparenza, li spinge sempre oltre (ma non troppo) la loro zona di confort, li educa al merito ma non transige quando le regole non vengono rispettate. Costruendo fiducia e consenso, se serve anche andando contro corrente, un leader può attirare i migliori talenti ed essere riconosciuto come tale senza essere necessariamente il capo e senza necessitare di gerarchie rigide. In questo modo il leader ottempererà al proprio ruolo: innescare quella scintilla di imprenditorialità nelle organizzazioni di cui l’intero sistema paese necessita.

D. Una persona che ha lasciato il segno nella tua vita?
R. Mio nonno: un signore per carisma, disciplina e valori. Cavaliere senza aver mai confessato il titolo.

D. La tua più grande paura/la tua più grande speranza?
R. Vedere soffrire le persone a me care/lasciare un segno affinché mia figlia possa un giorno parlare di suo padre con orgoglio.

D. Il tuo progetto di lavoro attuale e quello futuro.
R. Coincidono in Cherry Bay Capital (CBC), probabilmente l’unico multi family office indipendente basato a Monte Carlo focalizzato su investimenti di private equity growth in SMEs ad alto gradiente di innovazione/know how attraverso club deal dedicati ad HNWI attentamente selezionati su scala globale. Oltre ad operare in una geografia privilegiata che condensa 15 trillion di patrimoni in 2km quadrati governati in modo illuminato, CBC gode di alcuni vantaggi competitivi rivolti ai due stakeholder principali: le famiglie clienti e le società target.
Alle prime, diversamente da un fondo di investimento tradizionale che raccoglie capitale di rischio ex ante, caricando un costo di gestione certo senza poter mostrare dove questo sarà allocato, CBC chiede di valutare se prendere parte ai deal già strutturati senza alcun impegno.
Le seconde, le realtà su cui CBC decide di puntare, beneficiano della totale flessibilità del modello del multi family office in grado di imbastire in modo sartoriale l’investimento perfetto. CBC agisce, inoltre, come advisor strategico durante il periodo di investimento e coinvolge la propria base clienti nella creazione di opportunità di crescita per l’azienda partecipata.
Il fattore differenziante che consente a CBC di attrarre hidden champion risiede nella scelta strategica orientata a caricare il modello del rischio di execution una volta fatto il “cherry picking” della azienda meritevole di ricevere capitale: essendo incentivato a massimizzare le performance sia lato imprenditore sia lato clienti CBC, dunque, agisce come vero partner per la crescita.

D. La cosa che più ti fa emozionare e quella che ti fa più arrabbiare
R. Il gusto della sfida e il momento precedente al raggiungimento di un risultato, e l’arroganza dell’ignoranza.

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