Il contesto
Per parlare delle sfide delle imprese, e di chi come me da consulente le affianca, parto da tre parole: Environmental, Social e Governance.
ESG (acronimo delle tre iniziali) è sigla molto in voga adesso nel mondo della finanza. La verifica di politiche aziendali su questi temi è condizione primaria per attirare investitori. Sono sempre di più, infatti, i fondi d’investimento e le imprese a caccia di partecipazioni azionarie interessanti, che chiedono il posizionamento dell’azienda “target” sulla scacchiera Esg (Environmental, Social, Governance), per minimizzare il rischio di investimento.
E mai come in questo momento le imprese in grado di interpretare il cambiamento hanno una marcia in più.
Ragioniamo sullo scenario. I mercati internazionali offrono innumerevoli opportunità. Per coglierle è fondamentale la crescita dimensionale delle nostre imprese.
Per coglierle servono imprese patrimonializzate e capitalizzate. Le nostre imprese, se vogliono crescere, devono fare il salto di qualità e attrezzarsi per accedere a strumenti adeguati alle loro esigenze finanziarie.
In questa direzione va ad esempio il progetto Elite di Borsa Italiana, che Confindustria ha contribuito in modo determinante a costruire. Sono convinto che potrà essere la grande vetrina delle nostre imprese per attrarre investitori istituzionali italiani e stranieri. Ed è fondamentale che le imprese siano pronte ad essere interessanti e compliant per gli investitori, aprirsi a capitali esterni, anche facendo emergere e valorizzando gli asset intangibili.
Le aziende devono raccontarsi sempre di più con annual report e bilanci di sostenibilità e sempre meno con i cataloghi dei propri prodotti. Un tempo si parlava di posizionamento sul mercato di un’azienda. Oggi parliamo sempre di più di posizionamento sul mercato dei suoi prodotti perché le aziende, prima di un posizionamento, hanno una Posizione. Una Filosofia. E con Nomos, società di consulenza di cui sono partner, puntiamo a farla emergere e spesso a costruirla.